Attività / Storia

ADDIO AL MAESTRO GUARENE: DAL PALIO AI FORCHETTONI, UNA MATITA PER RACCONTARE LA CITTÀ

Luca Mombellardo

«Antonio Guarene è stato un grande sostenitore del comitato Palio: basti pensare al monumento di Piazza Amendola dedicato al Palio da lui pensato o alla creazione del logo e le sue vignette, che raccontano la storia di un pezzo importante della nostra città, in special modo quella con il cuore biancoverde. E poi le decine di riproduzioni del “cavaliere”, diventato appunto il simbolo del suo sguardo e della sua matita, o i costumi disegnati alla fine degli anni ’60. Ci sarebbe tanto da dire, ma voglio ricordarlo al bar, quando passava a salutarmi per ricordarmi affettuosamente le prime parole della Sanrocchese: ricordati sempre che “nui sima gent alegher”». Così Paride Candelaresi, assessore alla Cultura di Asti, ricorda l’architetto Antonio Guarene, una delle figure più brillanti e incisive del Novecento astigiano, scomparso lo scorso 20 dicembre a 87 anni. Argutissimo vignettista ‒ termine che non amava ‒ e chiamato da tutti «Maestro», Guarene è stato protagonista di oltre 50 anni di vita astigiana, grazie ai suoi disegni, bozzetti e vignette con cui ha saputo essere per molti aspetti il disegnatore dell’astigianità, facendo scorrere attraverso la penna la passione per la sua città natale, la sua storia e la sua quotidianità, stringendo con essi un legame inscindibile, che ha voluto raccontare nelle sue opere, oggi esposte in tutto il mondo. Calciatore in gioventù e grande appassionato di sport, si è laureato in Architettura all’Università degli studi di Torino ed è stato per diversi anni insegnante all’Istituto d’arte ‒ oggi liceo Artistico ‒ Benedetto Alfieri. Nato e cresciuto a San Rocco, la sua figura è legata indissolubilmente alla trionfale rinascita del Palio cittadino nel 1967, grazie al suo grande lavoro nel comitato organizzativo per riprendere quella tradizione sopita dopo il lungo stop per volere di Mussolini. Fin dagli anni successivi si è occupato dei disegni e dei costumi del Rione biancoverde, ma nel corso degli anni è stato chiamato dai vari Comitati a realizzare locandine e cartoline, che hanno dato lustro alle varie manifestazioni organizzate. In una vecchia intervista a La Repubblica, insieme ai ricordi della prima edizione, aveva raccontato di come il Palio dovesse trasmettere ai cittadini la gioia e la felicità, motivo per cui nelle due esperienze come Maestro del Palio, nel 2011 e nel 2018, aveva voluto dare molto colore ai drappi disegnati. Proprio il 19 dicembre, un giorno prima della scomparsa, era stata inaugurata una mostra di manifesti e bozzetti di eventi astigiani, realizzati da Guarene all’interno della sala riunioni dell’assessorato. «Ci tenevo, da astigiano, che l’architetto avesse un omaggio alle sue opere nel palazzo civico ‒ racconta l’assessore alle Manifestazioni, Riccardo Origlia ‒ Guarene ha saputo raccontare la città con ironia e genialità, creando, fra le altre, le celebri Forchette della sfilata delle Sagre, di cui ha curato anche il logo. È stato un onore alle armi per un grande astigiano». La mostra, curata da Pasquale Riso, collaboratore di Guarene dal 1984, sarà a disposizione in Comune con allestimento permanente.