Attività / Salute e benessere

A NATALE REGALA(TI) SORRISI

La dott.ssa Sara Clemente di LiberAnima ci racconta il significato psicologico ed emotivo del regalo di Natale

Irene Conte

STUDIO LIBERANIMA

Si avvicina il Natale e per le strade, tra le luminarie che iniziano ad accendersi, cresce un brulicante viavai di gente che cerca il regalo perfetto tra negozi e banchetti. Ma qual è il vero significato del regalo di Natale? Ne abbiamo parlato con Sara Clemente, counselor di LiberAnima.
«Da tempo ormai il Natale ha un ruolo commerciale – ci spiega – svincolato dal significato vero, rituale, di questa festa, che invece dovrebbe dar valore all’incontro, alla famiglia,
all’essere buoni...». Assistiamo, infatti, ogni anno, a una corsa folle ai regali, durante la quale si pone attenzione più al valore economico del dono che al significato intrinseco del regalare. «Non solo esigiamo un regalo, ma pretendiamo persino taluni doni – continua Sara – stiliamo liste come fanno i bambini nella letterina a Babbo Natale. Invece,  ’importante significato che sta dietro allo scambio di doni risiede nel dare, non nel ricevere, nell’idea di rendere felice qualcuno attraverso un pensiero o un oggetto che  silenziosamente dicano “ti sto donando una parte di me, un po’ del mio tempo,la cura che ho deciso di dedicarti pensandoti e creando questa cosa per te, immaginando che cosa ti potesse piacere”. È questo il concetto di donare che vorrei che tornasse nel mondo di oggi».
IL REGALO PER I PIÙ PICCOLI
Il discorso appena affrontato, ovviamente,riguarda il gesto di regalare tra gli adulti. È totalmente diverso, invece, il significato del Natale visto attraverso gli occhi dei bambini.
«Chiunque abbia dei bambini a casa sa quanto sia magico vivere le feste con i loro sguardi sognanti – puntualizza la Clemente – ma il loro non è un pretendere. Aspettano con ingenuità, ma al contempo genuinità, la notte di Natale e Babbo Natale, che, con le sue renne, intraprende un lungo viaggio proprio per loro e che, nonostante non li conosca bene, sa che cosa regalar loro per renderli felici. Il piacere in quel caso risiede nell’attesa, nello sperare di essere stati abbastanza buoni da meritarsi quella sorpresa sotto l’albero». Ed è proprio questo il Natale a cui dovremmo tornare: quello puro dei bambini, dei sorrisi veri, degli sguardi incantati, degli abbracci caldi, dei biscotti alla cannella, dei film natalizi in TV... per vivere, almeno un giorno dell’anno, con il nostro cuore bambino, anche se, forse, bambini non lo siamo più da tempo.
IL SIGNIFICATO "ETIMOLOGICO" DEL DONO
Una cinquantina di anni fa, per indicare il regalo – quello natalizio, ma non solo – si utilizzava il termine “presente”. Il vero significato del dono sta proprio in questa parola, perché, ci dice Sara, «è oggi, è ora che io rivolgo il mio pensiero verso di te. Io ti regalo qualcosa che renda migliore il tuo presente, il tuo qui e ora. Ti regalo un sorriso e, facendolo, sorrido anche io, così che davvero questo presente sia magico».
"TI REGALO UN SORRISO E, FACENDOLO, SORRIDO ANCHE IO, COSÌ CHE DAVVERO QUESTO PRESENTE SIA MAGICO"

UN PERIODO STRESSANTE «Nel mio lavoro, vedo il periodo di Natale – aggiunge ancora la counselor – come un momento stressante, di affanno. Non c’è nulla di più sbagliato. I più bei regali possono essere piccoli: messaggi, foto stampate, oggetti creati a mano, oppure acquistati, ma con calma e cura, senza pensare a “quanto costa” e soprattutto senza pensare a “quanto farò bella figura”. Bisogna pensare a chi lo riceve; infatti, questi presenti che mettono al centro l’altra persona sono quelli più belli ed emozionanti».

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