Attività / Salute e benessere

PELO O NON PELO? LA DEPILAZIONE DA SEMPRE ESTETICA CURA DELLA PELLE

Valentina Ferrero

RI-GENERA

Ormai da millenni i peli sono stati relegati nel repertorio delle barbarie e della primitività. Già gli antichi egizi erano radicali in questo rifiuto del vello umano, considerato non solo antiestetico, ma anche portatore di malattie. Si radevano a zero perfino il capo, poi corredato di maestose e intricate parrucche. La depilazione avveniva inizialmente con pietre o conchiglie affilate. Fu la bellissima Cleopatra a inventare una primitiva crema depilatoria a base di trisolfuro di arsenico. Nell’Antico Egitto, infatti, il corpo femminile rappresentava la bellezza assoluta e doveva essere curato e libero da imperfezioni. Tuttavia, l’esempio più dimostrativo è quello dei Greci, per i quali la nudità eroica nelle Olimpiadi e in altri giochi come quelli di Corinto costituiva un vanto mai sconnesso dalla pulizia delle membra, tanto che una scultura di Lisippo ci presenta un atleta intento a depilarsi con lo strigile, una sorta di raschietto di metallo inumidito con olio o miele. In Arabia le donne utilizzavano la tecnica del hreading, cioè una prima versione della depilazione con filo arabo che estirpava il pelo alla radice. All’epoca dei Romani la depilazione era diventata una vera e propria moda: le donne romane si servivano di particolari pinzette per avere il corpo liscio. Il Medioevo, invece, eclissò queste pratiche per motivi sia pratici sia etici e, dal Rinascimento in poi, gli eroi biblici e mitologici ci appaiono lisci nelle innumerevoli rappresentazioni pittoriche e plastiche. Eliza Rosanna Gilbert, irlandese contessa di Landsfeld, meglio conosciuta con il nome d’arte di Lola Montez, nel 1858 fu la prima a scrivere all’interno dell’opuscolo L’arte della bellezza di acconciature, pomate per capelli e tinture, dispensando consigli di bellezza alle lettrici. Arrivando ai giorni nostri, possiamo accorgerci che la depilazione è divenuta agevole, indolore e anche permanente, purché si ricorra alle applicazioni a laser a diodo che consentono la totale rimozione del bulbo pilifero. Imane Mahnad, titolare del centro estetico Ri-genera, – anche specializzata in manicure, pedicure e pulizia del viso – spiega che la seduta con il laser può durare da pochi minuti a più di un’ora, a seconda dell’estensione della superficie da trattare e va ripetuta per eliminare anche i peli in via di crescita al momento della prima applicazione. Gli effetti secondari sono minimi: un leggero e momentaneo pizzicore, un eventuale rossore o gonfiore, che presto scompaiono. Questi sono i movimenti che contraddistinguono il trattamento: «Il laser agisce sulla melanina del pelo innescando la combustione del bulbo e del follicolo pilifero responsabili della crescita. Tutte le zone ricoperte da peli possono essere trattate dal laser garantendo risultati di gran lunga superiori rispetto ai metodi tradizionali», ci spiega Imane. «L’apparecchiatura genera un raggio laser di una particolare lunghezza d’onda, attraversa la cute e viene assorbito dai pigmenti dei peli all’interno dei bulbi piliferi. Ne deriva un aumento della temperatura e la distruzione definitiva delle cellule germinative del bulbo stesso. Si ottiene, così, l’effetto di una epilazione permanente tramite il principio della fototermolisi selettiva. Questo trattamento è adatto anche alle pelli più sensibili: mentre l’energia viene diretta sul pelo, uno speciale puntale raffredda e protegge la superficie della pelle». Niente di più opportuno del centro estetico Ri-genera di Imane per affrontare a cuor leggero e a membra libere l’arrivo della bella stagione.

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